Difficoltà Media
Durata 5h 00'
Lunghezza Km 11,700
Segnavia X + Due pallini + Segnavia CAI
Dislivello1264m - 1759m | dislivello positivo 724m | dislivello positivo 724m
PartenzaPunto di partenza
Passante per

Un itinerario ad anello da Santo Stefano D’Aveto, non particolarmente impegnativo, che porta sulla vette di tre monti molto panoramici dell’ Appennino Ligure.

La partenza è da Rocca D’Aveto, piccola località a 3 chilometri da Santo Stefano, raggiungibile in poco meno di due ore da Chiavari, seguendo la SP 654, o dalla Val Fontanabuona, percorrendo da Cicagna la SP 23 fino al Passo della Scoglina e proseguendo poi sulla SP 56 che a Parazzuolo si congiunge con la SP 654.

A Rocca D’Aveto, dove sono presenti un bar e un ristorante, si può parcheggiare con facilità, anche in alta stagione.

Lasciato il parcheggio alle spalle, si sale in direzione della seggiovia che sale al Prato della Cipolla per deviare a destra, poco prima dell’impianto, e proseguire in salita nel bosco arrivando ad un’ampia piana su cui si affaccia la Rocca del Prete, una suggestiva falesia che si estende per circa mezzo chilometro.
Qui c’è una fonte di acqua potabile.

Superato il prato si prosegue sulla strada sterrata che sale a destra e la si segue, ignorando una prima deviazione a destra e una seconda a sinistra, fino al Passo della Lepre dove si incontra il sentiero che sale da Allegrezze.

Dopo pochi metri si abbandona il tracciato principale per seguire le indicazioni della palina del Parco dell’ Aveto e salire a sinistra in direzione del Monte Croce Martincano.
Si tratta di uno degli anelli del Parco, A15 l’anello del Maggiorasca, e il segnavia da seguire è X.

Si sale nella faggeta con tratti più ripidi alternati a tratti più pianeggianti fino ad arrivare ad un’area caratterizzata da grandi roccioni.

Da qui il sentiero riprende a inerpicarsi nel bosco attraversando un’area umida di faggi e rocce ricoperte di muschio che sconfina in Emilia Romagna.

Giunti ad un bivio, si continua a sinistra, seguendo il segnavia Due pallini per salire sulla prima vetta dell’itinerario, Monte Croce Martincano (mt.1724) che si raggiunge in circa 15 minuti di cammino con una salita che attraversa prima una faggeta e poi un’area prativa.

Dalla vetta, dove è stata collocata una croce in legno, si domina da una parte la vallata emiliana e dall’altra quella ligure che spazia fino alla costa.

Per scendere si ripercorre il tracciato dell’andata fino al bivio per continuare a sinistra sul sentiero principale pianeggiante che attraversa il bosco aggirando il Monte Picchetto, sempre seguendo il segnavia X anche quando si arriva ad un incrocio, dove è segnata la prossima meta, il Monte Maggiorasca.

Con un ultimo tratto in salita, seguendo un evidente tracciato che solca il terreno erboso in circa venti minuti, si raggiunge la selletta che divide la cima del Monte Maggiorasca, quella a destra dominata dalle antenne, dall’anti cima, a sinistra, riconoscibile per la statua della Madonna di Guadalupe (mt. 1792).

Dopo la sosta obbligata per ammirare il panorama da cartolina si ripercorre qualche metro del sentiero percorso all’andata fino ad individuare a destra, prima della cassa in legno, la traccia che scende abbastanza ripida verso la base del monte per poi piegare a sinistra e continuare la discesa in una bella faggeta.

Su qualche albero è visibile il segnavia X che guida fino ad arrivare al primo bivio dove si abbandona la Due pallini per proseguire, in piano, a destra.

Si scende, invece, a sinistra al secondo incrocio e si prosegue fino ad incontrare una palina del Parco dell’ Aveto che indica, a sinistra, la direzione per Rocca del Prete, terza vetta del nostro itinerario.

Si segue il segnavia CAI Segnavia CAI per salire nella radura ed arrivare, in breve, ad un punto panoramico che anticipa di pochi metri l’arrivo alla cima vera e propria di Rocca del Prete (mt 1671), con una piccola piramide commemorativa, da dove si gode una magnifica vista sul Monte Maggiorasca e sull'intera vallata.

Si ripercorrono gli stessi passi dell’andata per scendere al primo bivio e qui continuare a sinistra in direzione Prato della Cipolla, segnavia Segnavia CAI lungo un sentiero perlopiù pianeggiante che taglia una bella faggeta e, dopo circa 20 minuti, sbuca in un prato che in inverno si trasforma in pista da sci.

Si segue ora la traccia di fronte in piano che passa vicino una piccola casetta in legno e, con un tratto nel bosco, interrotto da un breve passaggio sotto alla seggiovia , si giunge al Prato della Cipolla (mt. 1550) con vista dell'imponente falesia di Dente della Cipolla.

La vasta area, dove sorge anche il Rifugio Prato della Cipolla (verificare periodi di apertura), invita a sostare per godere del paesaggio, o trovare un po’ di refrigerio nelle giornate più calde, nell’area attrezzata di tavoli e panche sotto agli alberi.
Presso il rifugio c’è una fonte di acqua potabile.

Si riprende il cammino proseguendo dritti seguendo le indicazioni per Passo della Roncalla; si segue così l’anello del Parco dell’ Aveto A14 che si sviluppa su un bel sentiero in piano fino ad incontrare, a sinistra la deviazione per scendere al Rifugio A.S.T.A.S.S., un rifugio non custodito a disposizione degli escursionisti dove è possibile anche pernottare.

Da qui si mantiene la sinistra per scendere verso Rocca D’Aveto: il sentiero alterna passaggi nel bosco a passaggi più aperti con scorci panoramici sul Monte Bue e il Monte Maggiorasca, a tratti su terreno di pietrisco che richiede un po’ di attenzione.

Dopo circa 30 minuti ci si immette sul sentiero principale che, seguendolo a destra, conduce nuovamente al parcheggio di Rocca D’Aveto.

Il percorso su Google Map

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Scheda tecnica

Durata
Da 5h a 7h
Lunghezza km
10 - 15
Difficoltà
Media

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