Difficoltà | Medio - Alta |
Durata | 8h 45' |
Lunghezza Km | 29,200 |
Segnavia | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Vi proponiamo qui un itinerario a piedi che partendo da Sestri Levante, percorrendo i sentieri collinari, arriva a Rapallo.
Fino a San Salvatore dei Fieschi non ci sono fonti di acqua, si consiglia di partire con una giusta provvista.
Il punto di partenza è alla fine di Via Antica Romana Occidentale, presso il campeggio dove iniziano i due sentieri che salgono alle Rocche di Sant’ Anna.
Si consiglia di prestare attenzione perché questi sentieri sono percorsi anche dalle MTB.
Si Imbocca quello a sinistra, più ripido ma più veloce che, in circa 15 minuti, arriva ad un bivio; per chi non ha mai visto i ruderi della chiesa di Sant’Anna, si consiglia di fare la brevissima deviazione a sinistra per raggiungerli, altrimenti, dopo essersi soffermati per contemplare il magnifico panorama che abbraccia Sestri Levante e l’intero Golfo del Tigullio, si prosegue con il sentiero che sale a destra.
In questo tratto di sentiero la segnaletica è varia, i segnavia ufficiali FIE dovrebbero essere e
, ma seppur scolorito, è presente anche il segnavia CAI
.
In ogni caso non c’è possibilità di sbagliare, salendo sempre diritti sul sentiero roccioso, inizialmente più aperto e più ombreggiato nella parte finale, in poco più di un'ora si arriva a Monte Costello (498 m. slm).
Proseguendo nella medesima direzione, si esce dal bosco e costeggiando un’abitazione si arriva su una strada sterrata che bisogna seguire a destra, direzione Capenardo per arrivare in breve ad un punto panoramico, dove c’è anche un tavolo con panche, in località Selva.
Qui le indicazioni sono molto chiare e dopo un tratto in piano si ricomincia a salire per guadagnare la vetta del Monte Capenardo (690 m. slm) che, circondato dalla vegetazione, non offre nessun belvedere. Ma subito dopo, percorrendo il crinale si è ricompensati da una vista spettacolare sulle sottostanti Lavagna e Chiavari fino al Promontorio di Portofino, che accompagna fino a Monte Rocchette (700 m. slm).
Con una serie di saliscendi, dopo aver oltrepassato una postazione fatta di ardesia dove ci si può divertire a riconoscere i Monti circostanti, oltre a contemplare il mare del Golfo del Tigullio, il sentiero entra nel bosco costeggiando due cave a cielo aperto, purtroppo ricoperte dalla vegetazione, per terminare su una strada carrabile, in località San Giacomo.
Qui si raggiunge la chiesetta per imboccare il sentiero che scende a sinistra nel bosco, indicato con 10a. Si tratta della “Via dell’ardesia”, il percorso che le donne facevano, spesso a piedi nudi, per portare al mare le lastre di ardesia estratte dalle cave.
Man mano che si scende il sentiero lascia il bosco per attraversare la campagna, costeggiando alcune abitazioni e, incrociando alcune volte la strada carrabile, in poco meno di un’ora, termina a San Salvatore di Cogorno, di fronte alla magnifica Basilica dei Fieschi costruita in stile gotico, nel 1200.
Nel centro del paese ci sono bar e negozi per un’eventuale rifornimento di acqua o cibo.
Si segue ora la strada carrabile che attraversa l’abitato, Via Bertulla prima e Via alla Basilica dopo, per arrivare ad un passaggio che, costeggiando degli orti e un ruscello, conduce su Via Lungo Entella.
Qui c’è un rubinetto di acqua potabile.
Si prosegue in direzione mare su questa bella strada pedonale e ciclabile per circa 1,5 km, fino a individuare a sinistra la risalita per il Ponte della Maddalena.
Con molta attenzione (non c’è marciapiede) lo si percorre a sinistra, in direzione Chiavari.
Andando sempre diritto, si oltrepassa la rotonda per continuare a destra su Via Piacenza fin sotto al cavalcavia dell’autostrada.
Qui, in località Rì Basso, sulla sinistra un paletto indicatore indirizza su una creuza (mulattiera) in ripida salita che, in circa venti minuti, seguendo segnavia permette di raggiungere la chiesa di San Michele di Rì Alto, una delle chiese più antiche di Chiavari con un bel sagrato da cui si gode una notevole vista.
Dopo la consigliata sosta, si ritorna su Via San Michele e la si percorre fino al termine per incontrare la strada carrabile che si deve seguire in salita per circa 100 metri, arrivando in località Vicinale della piccettina, come indica la palina. Qui si scende a sinistra sempre diritti, e giunti ad un bivio, il località comunale della Rissa, si segue il segnavia che porta a scendere tra abitazioni e fasce, terminando a San Pier di Canne nella zona commerciale.
Attraversata la piazzetta ci si immette su Via San Rufino, dove si può usufruire di un rubinetto di acqua potabile.
Percorsi pochi metri in direzione mare, nei pressi della Parrocchia, si svolta a destra su Via Maixena, una strada carrabile dove troviamo due segnavia e
che si segue per 200 metri per poi abbandonarla quando, sulla destra tra le abitazioni, si individuano alcune indicazioni: Le 5 torri; Sentiero Liguria.
Si tratta di una scalinata che diventa sentiero dopo poco più di 200 metri, che sale con una certa pendenza e in breve arriva sul sagrato della chiesa di San Martino di Maxena.
Qui c’è un rubinetto di acqua potabile.
Si prosegue in salita, costeggiando a destra il cimitero, per attraversare una zona di campagna, che offre alcuni scorci panoramici sul Golfo del Tigullio, prima di entrare in un bel bosco che regala qualche tratto più in piano e, in estate, un po’ di fresco.
Attraversato il piccolo nucleo di case in località Costa, dove, a destra, c’è un rubinetto di acqua potabile si arriva ad un bivio in località Vicinale di Costa Campodonico.
Qui continua a seguire per continuare a guadagnare quota e camminando nel bosco si passa accanto a Baita Facciu, una piccola baita in legno messa a disposizione da un privato, molto utile per trovare ricovero in caso di pioggia o semplicemente per riposare prima di proseguire.
Alla prima deviazione si mantiene la destra seguendo sempre lo stesso segnavia e dopo poco più di 30 minuti sulla strada carrabile che si percorre in discesa, fino ad arrivare al Passo dell’ Anchetta in un punto in cui la vista spettacolare obbliga ad una sosta e dove si trova anche una trattoria.
Si prosegue sulla strada fino a quando, un evidente pannello indicativo e i segnavia FIE sul muro avvisano che bisogna abbandonare la strada asfaltata per affrontare l’ultimo tratto in salita imegnativo del nostro itinerario.
Si tratta di una salita faticosa, soprattutto a questo punto del percorso, ma breve e tutta nel bosco che, dopo aver superato "U Casun du Giamin", un isolato rustico in pietra ben ristrutturato, lascia il posto ad una discesa fino all’edicola votiva al Passo della Colla.
Da qui, camminando prevalentemente in piano, con qualche innocuo saliscendi e accompagnati dalla vista su Zoagli e il Promontorio di Portofino, si arriva alle pendici del Monte Castello, che si aggira sulla destra per congiungersi con il sentiero che sale da Sant’ Ambrogio e proseguire a destra in direzione per Montallegro.
Ora il percorso è tutto in piano su un bel sentiero ombreggiato da lecci e, superato un hotel ristorante, arriva alle spalle del Santuario di Montallegro.
A Montallegro, oltre ad un rubinetto di acqua potabile, a lato della chiesa, si può usufruire del servizio di tre bar e utilizzare i bagni pubblici (in fondo alla scalinata del Santuario e dietro al Bar della funivia). Dal sagrato della chiesa si scende verso la stazione della funivia e si segue la mulattiera per scendere a Rapallo.
Si tratta di un sentiero acciottolato che dopo un tratto in piano, scende con alcuni tornanti, alternando tratti nel bosco a tratti più aperti, arrivando ad incontrare, dopo circa 30 minuti, la strada carrabile, in località Il Pellegrino.
Qui, dopo pochi metri a sinistra, si piega a destra e si riprende il sentiero che scende tra le abitazioni e passando accanto alla deliziosa chiesetta di San Bartolomeo, ci si avvicina al centro abitato di Rapallo arrivando su Via Don Minzoni prima e, successivamente, su Via San Francesco, dove termina l’itinerario.
Il percorso tracciato con il GPS
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Scheda tecnica
- Durata
- Oltre 7h
- Lunghezza km
- Oltre 20
- Difficoltà
- Medio - Alta