Difficoltà Media
Durata 5h 30'
Lunghezza Km 17,500
Segnavia Due quadratiAlta via + Rombo + Quadrato giallo
Dislivello822m - 1694m | dislivello positivo 970m | dislivello positivo 970m
PartenzaPunto di partenza
Passante per

Itinerario ad anello per salire sul Monte Aiona partendo da Villanoce, accogliente borgo della Val D’Aveto che si incontra sulla statale 654 tra Rezzoaglio e Santo Stefano D’Aveto, raggiungibile anche in autobus da Chiavari.

L’itinerario ha inizio subito dopo l’unico negozio presente in paese, dove c’è anche possibilità di parcheggiare l’auto.
Qui, a destra, parte una strada lastricata diventando in breve un bel sentiero che sale tra prati immensi con vista sulle vette dell’ Appennino Ligure.

Giunti ad un bivio, seguendo il segnavia Due quadrati, si continua sul tracciato che sale a sinistra per proseguire poi con un tratto in piano circondati da pini fino al punto in cui il segnavia, e un vecchio cartello in legno, invitano a piegare a destra.

Il percorso è ora tutto in salita nel bosco con alternanza di tratti più o meno ripidi e un passaggio in una bella faggetta puntellata da roccioni coperti da muschio.

Dopo poco più di 3 chilometri dalla partenza, si incrocia e ci si immette sul sentiero che sale dal Lago delle Lame e che passa dalla cascata della Ravezza; accanto al segnavia Due quadrati, compare anche la scritta A1, uno degli anelli del Parco dell’ Aveto, che si segue, con una serie di saliscendi fino al primo bivio per abbandonarlo e seguire, a sinistra, A3 l’anello che conduce al Passo del Cerighetto (mt. 1470).

Si prosegue ora in discesa per raggiungere in pochi minuti il Rifugio Moglia Negretta, un riparo in legno non custodito a disposizione degli escursionisti, che anticipa l’arrivo al quadrivio di Re di Coppe.

Da qui si seguono i segnavia Rombo A3, A4 per percorrere un tratto nel bosco che conduce sulla larga strada forestale che salendo parallela al Rio Dragonale, passa dalla cascata Ronco del Diavolo (visitabile con una breve deviazione) e arriva, dopo circa 30 minuti di cammino dal bivio, al Passo della Spingarda (1546 mt), importante incrocio di sentieri.

Il nostro percorso prosegue a destra lungo l’ Alta Via dei Monti Ligure, il cui segnavia Alta via si aggiunge ai precedenti (Rombo e A3), molto utili per orientarsi soprattutto quando (condizione non rara) il monte è avvolto nella nebbia.

Senza particolari difficoltà si sale lungo il pendio con scarsa vegetazione e rocce affioranti fino ad arrivare ad un pianoro che, in mancanza di un tracciato vero e proprio, si attraversa con la guida dei segnavia sulle pietre.

Giunti nel punto in cui il sentiero si biforca, si mantiene la destra, seguendo Rombo per raggiungere in pochi minuti la vetta del Monte Aiona (mt. 1701), riconoscibile per la croce e i numerosi massi che conferiscono al monte un aspetto "lunare".

La vista è strepitosa e permette di ammirare con lo sguardo tutte le principali vette dell’Appennino Ligure e oltre, se la giornata è particolarmente tersa.

Si scende ora dalla parte opposta seguendo il rombo rosso rombo rosso e Alta via che portano a scendere lungo una vasta area prativa contornata da bosco per raggiungere una bella piana, conosciuta come Cian de Pumme.
Da qui il sentiero piega a destra e scende nel bosco con un tratto iniziale stretto e dal fondo pietroso per proseguire poi più agevole nella faggeta e giungere al Passo Pre de Lame (1537 mt) crocevia di sentieri.

Si abbandona l’Alta Via dei Monti Liguri, e si scende in direzione Magnasco, segnavia Quadrato giallo, seguendo la discesa nella faggeta, a tratti movimentata dalla presenza di massi, si giunge ad un incrocio dove è segnalata una fonte e, facendo una breve deviazione a destra, si arriva al riparo non custodito Trapper.

Il nostro itinerario segue sempre il medesimo segnavia Quadrato giallo che porta a scendere nel bosco, con qualche tratto più pianeggiante, fino ad un bivio in cui si mantiene la direzione per Magnasco.

Si giunge così in prossimità del Lago delle Lame (raggiungibile seguendo per pochi metri la strada a sinistra) e si prosegue sempre in direzione Magnasco fino a incrociare la carrabile che si attraversa per continuare lungo il tracciato taglia tra radura e boschetti per fare una deviazione a sinistra e raggiungere il Lago delle Libellule.
Camminando tra originali installazioni artistiche con un ponticello si arriva al piccolo lago incorniciato da una pineta.

Ritornati sul tracciato principale si segue il sentiero che scende nel bosco incrociando due volte la strada carrabile arrivando alle prime abitazioni di Magnasco, alla spalle della chiesa e, girando a destra, sulla SS 654 che si segue, sempre a destra, fino alla località di Cerisola.

Dopo la prima casa a sinistra, si scende per prendere il sentiero che avanza in piano fino al Mulino di Bachicchi, un mulino ad acqua datato 1789.

Continuando lungo il tracciato, dopo un centinaio di metri si incontra, a destra, il sentiero che in pochi minuti sale a Villanoce, passando davanti all’edificio che una volta ospitava la scuola del paese.

Raggiunta la statale, la si segue a sinistra per ritornare al punto di partenza dell’escursione.

Il percorso su Google Map

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Scheda tecnica

Durata
Da 5h a 7h
Lunghezza km
15 - 20
Difficoltà
Media

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