Trail Priosa - Passo della Scoglina - Barbagelata - Monte Laghicciola - Salto - Priosa

Difficoltà Alta
Durata 7h 20'
Lunghezza Km 22,500
Segnavia 2X + AVCerchio gialloQuadrati bianchi
Dislivello845m - 1250m | dislivello positivo 1095m | dislivello positivo 1095m
PartenzaPunto di partenza
Passante per

Un itinerario lungo e impegnativo adatto a chi ha una buona preparazione fisica e capacità di affrontare dislivelli significativi con terreni non sempre agevoli.
Per la durata del cammino si consiglia di affrontare l’escursione quando le giornate sono un po' più lunghe e partire con una buona scorta di acqua.

La partenza è a Priosa, frazione di Rezzoaglio raggiungibile dalla Val Fontanabuona seguendo la SP 56 o da Carasco imboccando la SP 586 della Val D’Aveto.
Non c’è un parcheggio vero e proprio ma di solito si trova posto sotto alla chiesa.

Si lascia la carrabile per entrare nel borgo 2X e scendere verso il ponte che permette di attraversare il fiume Aveto e continuare a sinistra sulla ciclovia-ciclopedonale che collega Priosa a Ventarola. Si tratta di un tracciato in terra battuta che sale nel bosco fino ad alcuni rustici abbandonati in località Mandriole per poi proseguire come sentiero fino alle pendici del Monte Pagliaro, dove è stato collocato un pannello e una panca in posizione panoramica.

Qui si abbandona la ciclopedonale per proseguire a destra in cresta seguendo sempre il segnavia 2X e affrontare la prima di una serie di salite impegnative: l’ascesa al Monte Pagliaro (1178 mt) che si raggiunge, in circa 30 minuti, attraversando prima il bosco e proseguendo poi su terreno più arido e pietroso.
Dalla cima si domina la Val Fontanabuona, da una parte e la Val D’Aveto dall’altra.

Segue la discesa, nel primo tratto non meno impegnativa della salita, la pendenza e le foglie che ricoprono il tracciato la rendono molto scivolosa (da evitare con acqua e neve).
Si prosegue poi più agevolmente nella faggeta arrivando al versante Nord di Monte Pagliaro, un crocevia di sentieri che salgono dalla Val Fontanabuona e dalla Val D’ Aveto.

Proseguendo diritti si segue ora la tappa 30 dell’ Alta Via dei Monti Liguri AV, una delle tappe più lunghe e selvagge, per scendere attraverso un bosco di faggi e arrivare a Sella Pertuso (1062 mt) un balcone naturale aperto su Favale di Malvaro e tutta la vallata.

Una serie di saliscendi permettono di riprendere il fiato prima di affrontare il ripido sentiero che conduce, in circa 30 minuti, sulla cima del Bric della Scavizzola (1118 mt.). Alla salita segue una discesa altrettanto impegnativa lungo una piccola traccia che scende seguendo il crinale, con qualche passaggio più all’interno.

Si recupera immediatamente quota salendo al Bric dell’ Arietta (1056 mt.) per poi ridiscendere, questa volta senza troppa fatica fino al Passo di Pozzarelli, un’area adatta ad un’eventuale sosta in cui confluisce il sentiero che sale da Favale di Malvaro.

Si prosegue ora dritti, lungo il sentiero il dolce discesa che offre un suggestivo punto di osservazione della Val Fontanabuona prima di scendere sulla strada carrabile, al Passo della Scoglina (926 mt), il valico in cui convergono i sentieri provenienti dalla Val Fontanabuona, Val D’Aveto e Val Trebbia.
Si segue, a destra, la SP 56 per circa 200 metri fino ad individuare, a sinistra, il sentiero per Barbagelata.

Seguendo sempre il segnavia dell’ Alta Via AV a cui si aggiunge ora A13 ci si inoltra nel bosco con un largo sentiero che, nella parte iniziale, sale ma in maniera non troppo ripida alternando alcuni tratti più pianeggianti immersi nella faggetta.

La pendenza aumenta quando il tracciato diventa più stretto man mano che ci si avvicina alla SP 56. Una volta arrivati sulla strada, svoltando a destra si arriva a Barbagelata (circa mezz’ora dal valico).

La piccola frazione del Comune di Lorsica, che ha rivestito un ruolo importante durante la resistenza ligure, è oggi un paese tranquillo a 1115 mt di altitudine in posizione panoramica con al centro l’antica chiesa di Santa Maria Regina del Creato.

Si continua sulla carrabile oltrepassando le ultime abitazioni fino a incontrare, a destra, un rubinetto di acqua potabile e subito prima un paletto che indica un sentiero, altrimenti poco visibile.

Si sale così, in maniera abbastanza decisa, seguendo il segnavia Cerchio giallo che porta sul crinale passando davanti ai ruderi della Cappelletta di Costa Finale, nel punto di inconcro con il sentiero che sale da Costa Finale.

Il percorso diventa ora molto piacevole e prosegue, con una serie di saliscendi, principalmente sul crinale salvo nei tratti in cui aggira il Monte Posasso e, successivamente il Monte Posasco.
Si arriva così alla Cappelletta di Cardenosa (1112 mt), un’isolata cappella nel bosco che, in caso di maltempo, può servire da riparo ed è comunque un buona postazione per la pausa.

Dopo un tratto in piano si affrontano nuovamente alcuni saliscendi e un ultimo tratto in ripida salita per arrivare al Passo della Rocca, dove converge anche il sentiero proveniente da Priosa e Monte Croce.
Mantenendo la sinistra si aggira il Monte Collere e, seguendo sempre il Cerchio giallo si arriva ad un'area prativa con vista sulla Valle Trebbia e si scende velocemente al Lago della Nava, lago di origine naturale, oggi di ridotte dimensioni ma popolato da piccole rane.

Continuando lungo il crinale con alcuni sali e scendi si arriva ad una strada sterrata che ora sale in maniera ripida e, a questo punto del percorso può risultare faticosa anche se breve, al Monte Laghicciola (1260 mt) la vetta che si riconosce per la presenza delle antenne.
Da qui si mantiene la destra per scendere e poi risalire lungo la strada sterrata, alla vetta del Monte Merizzi (1215 mt).

Il tracciato ora non è evidente ma, tenendosi sulla sinistra e seguendo il segnavia Quadrati bianchi si scende nel bosco arrivando ad un bivio.
Il nostro itinerario segue, a destra, il percorso ufficiale chiamato "Anello di Salto" anche se si rivela più difficoltoso del previsto per alcuni passaggi stretti resi scivolosi dalle foglie e perché la traccia non è sempre evidente.

Si scende nel bosco prestando molta attenzione a segnavia Quadrati bianchi unico punto di riferimento per orientarsi soprattutto quando si incontrano alcuni bivi.

Quando si arriva su una bella mulattiera il sentiero diventa più visibile ed agevole, solo due ruscelli da attraversare, in particolare il secondo, potrebbero creare qualche problema in seguito ad abbondanti piogge. Una breve salita conduce alle spalle di Salto, un sonnacchioso paese di poche e colorate case, tipico della Val D’Aveto.
Qui c’è anche una fonte di acqua.

Si segue ora obbligatoriamente la carrabile (circa 1,5 km), una strada secondaria poco trafficata, per scendere a Priosa e chiudere questo itinerario.

Il percorso su Google Map

Sblocca, visualizza e scarica la traccia gpx diventando Supporter.

Scheda tecnica

Durata
Oltre 7h
Lunghezza km
Oltre 20
Difficoltà
Alta

Scarica

Il download è riservato ai Supporters di Portofinotrek.

Puoi sostenerci diventando nostro "Supporter".
Un aiuto che ti permetterà di accedere a tutti i contenuti del sito.

Scopri di più

sei già Supporter?
Entra adesso